Sono le cose di cui ha soprattutto bisogno il Pd in Lombardia, dice Roberto Rho nel suo editoriale di oggi su Repubblica. La sua analisi coincide con quella dei Piombini, che usano le stesse parole da mesi: metodo e coraggio. Di fronte alla nostra sconfitta nei territori del Nord (in tutto simile a quella del 2007, che aveva portato alla nascita ‘frettolosa’ del Pd), però, il punto è (e non può non essere) soprattutto politico. Dalle nostre parti, non si capisce bene a chi parli il Pd, quali siano le sue battaglie, quale immagine della politica voglia offrire, quali simboli evocare. L’autonomia da Roma è importante (Rho cita l’incredibile candidatura di Sergio Cofferati, di cui il vostro affezionatissimo ha parlato per mesi senza alcun risultato), ma deve essere motivata e fondata sulla proposta di soluzioni e di iniziative precise. Del resto, queste stesse cose, qualcuno le ripete da anni perfettamente inascoltato ed è anche stanco di farlo. Marcello, che condivide con me questa mesta giornata di Consiglio regionale, dice giustamente che il problema è soprattutto di contenuti, delle cose che abbiamo da dire e, ovviamente, degli strumenti che adottiamo per diffonderle. E cita il caso dei precari, per fare un solo, semplice esempio, che non si sentono tutelati dalla politica e che sono, per questo, soprattutto arrabbiati con noi. Un tema lombardo, tra gli altri, che sarebbe il caso di riprendere, perché altrimenti non si capisce a che cosa serva la sinistra. Soprattutto qui, soprattutto da noi, soprattutto in Lombardia.
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