Seguo con particolare attenzione lo scontro tra Nord e Sud che si sta svolgendo all’interno del governo B. Credo che questo sia un tema fondamentale per il nostro Congresso, all’insegna di un’unità d’Italia da ripensare e rilanciare. Sono da tempo lontano dall’idea di chi chiede un partito del Nord, ma la prospettiva di un partito del Sud mi convince ancora meno, e mi preoccupa molto la presa di posizione di alcuni esponenti del Pd che se ne sono detti interessati, quando non addirittura entusiasti. Il coordinamento del Nord non ha funzionato: è stato convocato due volte in riunioni assembleari (per non dire pletoriche), ha affrontato il Nord da un punto di vista tutto teorico (per non dire politicista), non ha dato concretezza né visibilità ad alcune prese di posizioni che pure sarebbero state molto utili e comprensibili. Non è stata sostenuta l’iniziativa di alcuni primi cittadini – a cominciare da Laura Puppato – che hanno ribadito più volte la necessità di rivedere il patto di stabilità e di dare ai sindaci le risorse che loro spettano, senza attendere l’arrivo di un federalismo fiscale ancora vaghissimo («La mia idea è semplice: si dia ai comuni la partecipazione alle tasse più strettamente connesse con la propria attività: Irpef e Iva», ha detto una volta, da sindaco, Sergio Cofferati). Ora, credo che il Pd non possa assistere a questa diatriba senza offrire una posizione chiara. Lontana dai partiti separati, dalle alleanze trasversali (con Micciché e Lombardo?), dai richiami ispirati a un localismo pericoloso e retrogrado, il Pd deve dimostrare di avere un progetto per il Nord, per il Sud e per il Paese. A cominciare dalle questioni legate al federalismo, ad un sistema premiale nei confronti dei Comuni virtuosi, alla ricerca di un rapporto più equilibrato e responsabile. Magari riuscendo a spiegare ogni volta che si può che la delusione dei leghisti-con-Tremonti sull’aereo di Stato (italiano?) che li riportava a Roma ieri, è la delusione dei cittadini italiani: perché da questo scontro tra Nord e Sud, in questi anni, non ci ha guadagnato proprio nessuno.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti