Oggi il Pd lancerà la propria campagna di mobilitazione, per non parlare dei problemi di B, ma dei «problemi di tutti». L’appuntamento è fissato per il fine settimana successivo alla manifestazione del 5 dicembre. A quanto pare, non si parlerà di giustizia, ma di scuola, lavoro, ambiente (una manifestazione enciclopedica, come quella voluta da Veltroni un anno fa). Ora, se posso, serenamente e pacatamente, faccio notare che questa proposta pecca un po’ di quello che una volta si sarebbe definito «soggettivismo». Primo, perché non è affatto vero che il ddl salva-premier riguardi solo B. Anzi, è proprio questo il punto: per fare l’ennesima legge per tutelare i suoi interessi, si nuoce a tutti. In secondo luogo, ci si dovrebbe mobilitare fin da ora, partendo da questa norma scandalosa per arrivare ai problemi del Paese (magari innaffiando il tutto con un po’ d’acqua pubblica). Da ultimo, muoversi ‘dopo’, sotto Natale, ha un impatto molto minore, benché sia invece importante scegliere tante piazze piuttosto che una soltanto (questo era il senso della mia piccola proposta). In tutto questo, il 5 dicembre andrò alla manifestazione e proseguirò con il lavoro di relazione che ho avviato con i promotori e con chi ci andrà. Perché dobbiamo riconoscere che la realtà politica, anche quella del nostro Paese, è sempre più multilaterale. Perché le cose accadono anche a prescindere dalla nostra volontà. Separare il momento della proposta da quello della protesta, in questo caso, nella mia umilissima opinione, è sbagliato e sarà percepito come un “farsi da parte”. Soprattutto da moltissimi nostri elettori, che davvero non capiscono. E a me, come ‘sincero’ democratico, dispiace. P.S.: trovo, invece, molto utile l’assemblea dei sindaci contro il “federalismo a parole” che Bersani ha lanciato qualche giorno fa e che si dovrebbe tenere il 14 dicembre. Questa mi piace.
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