Ha destato scalpore la lettera di Pier Luigi Celli al figlio che si laurea. Qualcuno giustamente si chiederà cosa abbia fatto Celli per cambiare questo stato di cose, nelle numerose posizioni ricoperte nel corso della sua folgorante carriera. L’autocritica della classe dirigente, però, è sempre meglio del niente a cui siamo abituati. La morale è che la generazione che non c’è si deve manifestare (any sense). Prima che sia troppo tardi. P.S.: ovviamente, non mi rivolgo a Celli, ma a suo figlio, eventualmente, e a tutti voi (noi).
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