Se ne parla da mesi e siamo arrivati alla fine. Casini presenta il suo modulo 4-4-5. Uno schema a rombo, nel quale le ali toccano entrambi gli schieramenti principali. Casini presidia il centrocampo nelle regioni in cui è ago della bilancia, rinuncia a disputare, invece, le partite in cui il suo contributo non è richiesto. In particolare, per quanto riguarda la Lombardia, l’Udc va con Formigoni. Lo sostengo da tempo (e l’ho scritto qui e qui), ma nessuno mi ha dato retta. Anzi, mi dicevano: aspettiamo a fare le primarie perché poi arriva l’Udc. Fantastico. Nelle altre regioni, l’accordo Pd-Udc si è dimostrato presto una cosa molto seria. Un Cencelli autoapplicato, per dir così: 5 volte da sola, 4 con il Pdl, 4 con il Pd. Un capolavoro di chiarezza e di serietà dell’Udc e dei suoi alleati (cioè di tutto il sistema politico italiano). E poi ci chiediamo come mai le persone non apprezzino più la politica. Ve lo ricordate il teorema Bindi? Vale la pena di rileggerselo: «Penso che Casini voglia correre per la leadership del centrodestra, ma per raggiungere l’obiettivo prima deve sconfiggere Berlusconi. Per questo in alcune regioni farà un’alleanza con noi, tattica. E io sono d’accordo con lui». Già. Ricapitolando:
Piemonte: non si sa, probabilmente Udc in solitaria (c’è il candidato della Lega e Bresso non piace)
Lombardia: Udc+Pdl (a meno che la Lega non si opponga)
Veneto: Udc in solitaria (c’è il candidato della Lega)
Emilia Romagna: Udc in solitaria
Liguria: Udc+Pd
Toscana: Udc in solitaria
Marche: Udc+Pd
Umbria: Udc in solitaria
Lazio: Udc+Pdl
Campania: non si sa, probabilmente Udc+Pdl
Puglia: Udc+Pd-Vendola
Basilicata: Udc+Pd
Calabria: Udc+Pdl
P.S.: i cultori della materia avranno potuto notare che l’unica alternativa che ha in mente Casini è nei confronti della Lega. Per il resto, Pd o Pdl, per Casini, pari sono.
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