Riprendo la nota su Facebook di Giuseppe Pontrelli, a proposito delle vicende pugliesi. Una testimonianza oculare, mentre sui giornali si parla di «partito assediato» e «clima» (ancora il clima!) non opportuno per discutere. Pare che ora si punti su Francesco Boccia, l’esponente Pd che perse le primarie contro Vendola cinque anni fa. Allora le primarie le fecero. Appunto.
Io e Bruno ci siamo ritrovati alle 16 circa davanti all’Hotel Excelsior, l’hotel dove era in programma l’assemblea del Pd pugliese che avrebbe deciso della candidatura a presidente della Regione.
Non eravamo 500, ma circa 200 (la questura di Bari non ha ancora dichiarato le sue stime).
Molti di Sinistra e Libertà, ma anche militanti del Pd come noi avvisati nelle ultime 24h da un tam tam su Fb, e preoccupati delle scelte annunciate, che rinnegano nei fatti il metodo delle primarie (è lo Statuto a richiederle… ce ne siamo scordati?), e del rischio concreto di vedere in un colpo solo diviso il centrosinistra, persi Comune di Bari e Regione, e buttati anni di esperienza positiva di governo locale (la «primavera pugliese» è stata chiamata).
Il tutto deciso senza ascoltare iscritti ed elettori, peggio andando nei fatti contro l’opinione espressa solo sei mesi fa dai cittadini, che hanno voluto Michele Emiliano di nuovo sindaco.
Si vedevano solo tre cartelli, o meglio fogli A4 fatti con le stampanti di casa: «Vendola Presidente», «Difendi la Puglia migliore», e il più simpatico ed efficace «Michè japr l’ecchie» (traduzione dal barese: Michele, apri gli occhi!), con sotto citata una sua dichiarazione di qualche mese fa: «Sputatemi in un occhio se farò mai il Presidente della Puglia».
L’atmosfera era tranquilla, ho visto alcuni delegati entrare salutati dai manifestanti “Mario, tutt’appost? Mi raccomand’, eh eh”, “Oh, carissimo, buon anno!”. Insomma, come era giusto che fosse, era una corretta e democratica manifestazione di opinione. Ogni tanto qualche manifestante si allontanava per prender un caffè al bar accanto e scambiare quattro chiacchere. Gli slogan più gettonati sono stati «Un presidente, c’è solo un «D’Alema vattene da Bari», e ad onor del vero, un paio di volte un inappropriato e poco «D’Alema vaff**», ma molto meno partecipato.
Il tempo passava, molti andavano via (è sempre tempo di festa) e nessuno si sognava di forzare l’ingresso e provare ad entrare nell’Hotel. Non era previsto, e non era nemmeno negli obiettivi.
Ad un certo punto, con nostra grande sorpresa hanno fatto entrare le persone rimaste fuori. Un centinaio circa. I posti della sala erano occupati nelle prime file dai delegati regionali e nazionali. Noi ci siamo messi con ordine nelle ultime file. Il tutto si è svolto senza alcun problema o difficoltà.
Il palco è rimasto vuoto per circa mezz’ora.
Nessuna traccia né di Blasi, segretario regionale, né di Emiliano.
Ad un certo punto è entrata l’onorevole Capano, ha preso il microfono e detto: «il segretario di questo partito ha ritenuto che quelle di oggi non fossero le condizioni per affrontare una discussione… Siamo in una fase delicata e bisogna parlarsi con grande franchezza, ed è diritto-dovere di ogni organismo dirigente condurre questa discussione con molto senso di responsabilità e misura».
Giù i fischi e i mormorii di una sala che invece aveva tutte le intenzioni di ascoltare in maniera civile il dibattito.
Le parole della Capano anche se fuori luogo (lo ripeto la situazione era tranquilla, e la decisione di aprire la sala proveniva dagli stessi dirigenti), non mi hanno affatto sorpreso…credo fosse nelle intenzioni prendere ancora un pò di tempo per districare una matassa ancora ingarbugliata e, per non ammettere propri limiti e inadeguatezza, in maniera goffa, è stata attribuita la responsabilità al disturbo arrecato dai sostenitori di Vendola.
La chiusura della Capano è stata la ciliegina: «Più tardi verrà rilasciata una dichiarazione stampa sull’accaduto»… insomma non un solo tentativo per aprire l’assemblea e onorare la presenza di delegati e elettori giunti anche da lontano, ma tutte le attenzioni riservate per la stampa.
È seguita una scena caratterizzata da improperi ed insulti pesanti… ma ancora una volta i manifestanti non c’entravano nulla: si trattava infatti di di una lite tra due delegati del Pd.
A quel punto sono andato via, portandomi dietro un immagine davvero triste della situazione in cui il Pd versa alla fine di questo 2009.
Che dire, speriamo nell’anno nuovo…

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