Nel senso che ha cambiato idea (anche se qualche precisazione è opportuna). In campagna elettorale diceva cose molto diverse. Prima si deve risolvere il problema delle scorie, il finanziamento delle centrali deve essere privato, le condizioni per il nucleare negli States erano numerose e complesse. Qui trovate un bel dettaglio, preciso e puntuale. Non mi sottraggo alle provocazioni ricevute in altri commenti: tu che sei un fan di Obama, come ti comporti, ora che ha cambiato idea e rinnegato parzialmente gli impegni presi in campagna elettorale? Non mi sono ammutolito, come direbbe Capezzone (che dei cambiamenti di idea, però, è un esperto e come tale va ascoltato): dico che non mi è piaciuto il change rispetto alle cose che ha detto in campagna elettorale e che vanno indagate le ragioni di una scelta sbagliata, probabilmente collegata alla proprietà di alcuni brevetti (nucleari) e agli interessi di qualche grande compagnia. Su questo, nei prossimi giorni, mi (e vi, se posso) documenterò, anche perché non si capisce se le centrali saranno solo quelle due o se il new Obama intenda lanciare un piano Skyola vero e proprio. Continuo a ritenere, però, che – per l’Italia, soprattutto – il nucleare sia una scelta sbagliata, soprattutto dal punto di vista economico (oltre che sotto il profilo della ‘democrazia’) che ci sottrae a un impegno che potrebbe essere notevole nel campo delle rinnovabili e in quello dell’efficienza energetica, di cui potremmo essere leader nel mondo, se solo ci credessimo, abbattendo il nostro fabbisogno e offrendo risposte molto prima del 2025 (le centrali di Obama, dicono, saranno pronte nel 2016-2017). Resta da capire che cosa penserebbe l’Obama di oggi, rispetto alle denunce dell’Obama versione 2008, sui punti che ho citato. Ma, purtroppo, i politici sono tutti uguali (scherzo).

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