Desio raddoppiano l'inceneritore. A Trezzo, pure. A Paderno, a pochi chilometri da Desio, vogliono installare un nuovo impianto, per i rifiuti speciali, molto più grande di quello attualmente in funzione. Degli inceneritori, solo uno è 'davvero' brianzolo, perché Trezzo e Paderno sono ai confini della Brianza. Mi chiedo, però, se sia il caso. Se sia necessario potenziare fino al doppio della capacità tre impianti, contemporaneamente, in una zona, come la nostra, in cui la raccolta differenziata è abbondantemente al di sopra del 50% anche nel capoluogo (a Milano non fanno la raccolta dell'umido, ma a Monza sì, eccome). Mi chiedo se, tra le cento "cabine di regia" lanciate da Formigoni in questi anni, non ci sia spazio per un momento di riflessione comune, al di là dei confini amministrativi. Se non ci sia la possibilità di accelerare su alcuni processi (come la riduzione della produzione dei rifiuti alla fonte, tema di un nostro progetto di legge trascurato dalla maggioranza uscente), se non ci sia modo di ascoltare di più gli amministratori locali e i cittadini, giustamente preoccupati, se, ancora, non ci sia modo di sperimentare tecnologie più evolute. L'inceneritore non deve essere un business: non vorremmo arrivare al paradosso (anzi, alla vera e propria contraddizione) di una delle province d'Italia che differenziano di più i rifiuti e che potrebbero essere costrette a bruciare rifiuti provenienti "da fuori" per far funzionare tutti gli impianti a pieno regime. Non vogliamo importare rifiuti, né diminuire l'impegno nella differenziata e nel riciclo del rifiuto. Un messaggio chiaro e semplice, da dare ai brianzoli, ai lombardi e a tutti gli italiani.
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