nche a Arcore non ci sono decreti interpretativi che tengano. L'affluenza è bassa e, da una veloce analisi compiuta confrontando i seggi tradizionalmente di sinistra e quelli tradizionalmente di destra, vi posso dire che è bassa soprattutto dall'altra parte. A Desio e Seregno, dove si tengono anche le elezioni comunali, l'affluenza è leggermente più sostenuta. Un barista della Lega e dell'Inter confida di aver votato per me, un esponente di SEL (dove 'L' sta per 'logorrea') sostiene che la mia campagna abbia portato via i voti a loro e che non devo farmi più vedere in giro. Scherza, ma anche no. Un signore dice di avermi votato, ma forse ha confuso il candidato presidente con il candidato consigliere, per via della rima e di una chiara incertezza tra le croci da apporre. Due signore anziane, a Monza, seminano il panico uscendo dalla cabina con un mio 'santino' e chiedendo, ad alta voce, come si fa a votarmi, con il presidente, imbarazzato, che spiega che si deve scrivere il cognome. Ecco, lo ripeto per l'ultima volta, ad uso e consumo degli elettori ritardatari: «scrivi Civati» non è da intendersi come se «scrivi» fosse il mio nome. Mi chiamo Giuseppe, molti dicon Pippo. «Scrivi Civati» significa che la preferenza va, appunto, scritta. Grazie per l'attenzione, perché sembra una stupidaggine, ma da questo piccolo particolare dipendono un sacco di cose.
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