Bersani parla di cupio dissolvi. Non so che cosa fare, ma vi dirò che il Trota ha battuto quasi tutti con le preferenze, a Brescia. Per via del cognome, si dirà, ma fa un po’ impressione. A Milano, invece, eletto alla grande Giulio Cavalli, di cui vi avevo parlato qui. Vittorio Angiolini, il mio ‘milanese’ preferito, non ce l’ha fatta per poco, così come Marcello Saponaro, il mio ‘bergamasco’ preferito. A Monza, invece, eleggiamo anche un secondo consigliere, Enrico Brambilla, grazie al fatto che abbiamo preso pochi voti e Formigoni troppi: il ‘paradosso’ ci regala 20 seggi più uno, quello di Penati, e il nostro consigliere rientra con il diciannovesimo resto. Avessimo preso di più, ci saremmo probabilmente ritrovati con sedici consiglieri, ma il listino è scattato solo a metà, lasciando fuori il geometra di Arcore, ma dentro l’igienista dentale. Sono soddisfazioni.

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