Primo appuntamento, domani, a partire dalle ore 10.30, a Milano, circolo Arci Bellezza, via Giovanni Bellezza, 16 (M3 Porta Romana).
Avvertenze e modalità d’uso
Il presente non è una corrente, né una componente, né una mozione, ma un contratto a progetto, della durata di tre mesi. Non ha a cuore le fondazioni, ma le fondamenta da cui ripartire per rilanciare il Pd. Questo contratto impegna a non prendere in considerazione le vicende interne del partito (a cui abbiamo dedicato l’intera annata 2009) ma a prendere in considerazione esclusivamente i progetti e le proposte da fare al Paese (a cui dedicheremmo, ove possibile, l’annata 2010). Ogni forma di subordinazione a logiche correntizie o a cordate a tempo indeterminato è bandita e esclusa. Il progetto è aperto a tutti e si basa sulla condivisione di una «banda larga» di persone, senza capo (all’infuori di Pigi) ma con una lunga coda di lavoro da fare. All’ingresso è sufficiente presentarsi con un’idea.
Un consiglio: essere generosi e non preoccuparsi che qualcuno vi copi. Anzi. Perché «la felicità è reale solo se è condivisa». Il nostro, come dice un giovane militante, Giorgio Ruffolo, è un «paese troppo lungo». E allora facciamolo a fette, come per altro hanno già fatto gli elettori, cercando di costruire dei percorsi politici nelle sue parti e cercando di arrivare al 150° dell’Unità d’Italia con qualche idea unitaria che ne rispetti articolazioni, esigenze e aspettative. Il metodo di lavoro è esportabile, copyleft. Si può scaricare il logo e la documentazione, adottarli e utilizzarli come si preferisce, con la preghiera di comunicare allo "sportello unico" di Oltre (una casella di posta elettronica: [email protected]). Apprezzabili – sempre – brevità e sintesi. Think tank sì, ma all’aria aperta. Alla scoperta della politica. Non dobbiamo riprenderci il Pd, dobbiamo riprendere una relazione con gli elettori, come ha scritto Andrea da Edolo.
Tre mesi, tre ambiti, tre progetti
Nord, chi doveva portare la bussola?
Ci avvarremo della competenza dei ragazzi di Termometro politico e dell’osservatorio di Andrea da Luino, dell’archivio del legologo Daniele da Asti, di Andrea e Stefano da Varese, della competenza di Ilda da Torino e di Franco da Reggio Emilia, per un’analisi approfondita del voto alla Lega (e al Pdl) dei circoli del Pd e delle associazioni democratiche interessate a precisare questo tipo di progetto. Interpelleremo gli osservatori che ne sanno qualcosa, alla ricerca di una base da cui ripartire.
Ci occuperemo della costruzione del consenso al Nord, a cominciare dai temi più difficili (fisco, sicurezza, piccola impresa, stranieri, rom) in cui il centrosinistra gioca “in trasferta”, per estendere il dibattito politico ai temi ingiustamente dimenticati (lealtà contributiva e lavorativa, rispetto della legge e della Costituzione, casa, lavoro). Contraddizioni e paradossi, come il federalismo «solo a parole» e le difficoltà dei Comuni, i ‘clandestini’ prodotti in batteria grazie alla burocrazia che servono poi come ‘combustibile ‘elettorale, le sparate propagandistiche senza alcun significato pratico (dalle ronde alla RU486). Da Novara a Trieste, da Verona a Torino, per capirne di più e per rilanciare. Opposizione e proposta, per recuperare qualche pallone e per rilanciare nella metà campo avversaria.
Il Partito dei giovani
Il Pd deve diventare il partito dei giovani italiani. Non il partito dei giovani dirigenti, il partito dei giovani elettori. Chi ha meno di quarant’anni non è rappresentato da nessuno. Sul "contratto unico" siamo tutti d’accordo, ma ancora non si vede una campagna in questo senso, che lo renda popolare, che sappia dire al singolo precario che cosa gli succede se vince il Pd, che sappia indicare al Paese una via più razionale, seria e consapevole al proprio sviluppo. Il sistema elettorale allontana i giovani dalla politica (per la verità, allontana tutti). L’innovazione tecnologica è un tema frequentato pochissimo. Il dibattito sui diritti è in alto mare., come se fossimo nel 1010 e non un millennio più avanti. Un nuovo ambientalismo non riesce ancora a imporsi, come accade in altri Paesi.
Per tutto questo, lavoreremo alla redazione del manifesto del partito dei giovani. Ascoltando tutti. Dai giovani che si sentono democratici (anche quelli che, come dice Elio, all’improvviso sono "vecchissimi") agli anziani-e-però-giovanissimi del partito, dal popolo Viola a «quelli che la politica gli fa schifo», da chi cerca lavoro a chi l’ha trovato ma non sa quanto durerà, a chi vuole capire se in Italia il sole continuerà a sorgere. Samuele da Pisa coordinerà i lavori. Per andare oltre, oltre la precarietà: e oltre i quarant’anni, se ci riusciamo.
Dall’Aquila, verso Sud
Michele e i giovani del Pd all’Aquila, i ragazzi di Salerno, Peppe e i suoi studi per un meridionalismo consapevole e rigoroso, per un racconto diverso del Sud, per una reale proporzione dei problemi e delle possibili soluzioni. Informazioni più puntuali, i buoni esempi e le buone notizie, la possibilità di costruire relazioni tra Nord e il Sud del Paese. L’«abolizione del Mezzogiorno» è in corso da anni: dove sono finiti i rifiuti di Napoli (e quelli di Palermo)? Dove son finiti i soldi pubblici per le opere, grandi (mostruose) e piccole (invisibili)? Dov’è finito il Sud e perché se ne parla solo come argomento polemico? Chi lo governa, di chi sono le responsabilità? Domande a cui ci piacerebbe dare risposta, partendo dall’Aquila, andando verso Sud: per una volta, senza rotolare.
I luoghi e le modalità
Un sito internet wiki coordinato da Alessandro da Misinto, un gruppo su Facebook, la «Banda» larga come piccolo portale d’iniziative e proposte. Iniziative tematiche, punti precisi, contributi da promuovere a livello locale, vocalissimo, in «un viaggio attraverso i luoghi della quotidianità e dell’umanità», come lo ha chiamato Ali da Roma. Una casella email: [email protected]. Un filo diretto. Un aggiornamento mensile, il 27 di ogni mese, che riceverete con il work in progress e le iniziative in corso.
Gli obiettivi
Tre pubblicazioni dedicate ai nostri progetti e ai nostri tre mesi di lavoro. In più, strumenti (come il Libro grigio o il prontuario «Mandiamoli a casa», prodotti in Lombardia negli ultimi mesi), documentari (come quelli del progetto LoVe), format per le manifestazioni, ipotesi di campagne politiche e di comunicazione, volantini, proposte precise da portare all’attenzione del partito.
Il gran finale
Una festa democratica a fine luglio. Tre giorni di presentazione dei risultati e la consegna al segretario nazionale di quello che sarà elaborato. Magari a Montecchio Emilia, dove un tempo si faceva la festa di Cuore. Anche per non prenderci troppo sul serio.
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