Acqua in bocca, di Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli (Minimum Fax) è un libro da leggere, cominciando dall’avvertenza dell’editore. Perché due scrittori che comunicano a distanza, attraverso i loro ‘eroi’, «di persona, personalmente», non si trovano tutti i giorni. E Grazia e Salvo dimostrano di poter collaborare alle indagini e alla costruzione di una storia in cui si trovano tutti a proprio agio: i personaggi e i lettori, che ormai si conoscono troppo bene per rimanere delusi gli uni dagli altri.
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