Lo scriveva Marc Augé in un suo bel saggio sul futuro (Che fine ha fatto il futuro?, Eleuthera 2009). Il futuro è negato, il passato dimenticato. Lo scrive oggi Tony Jop, inviato a Treviso per l’Unità. A scuola, i ragazzi usano solo l’indicativo presente. Anche se poi l’articolo non è molto chiaro, e un po’ ideologico, il problema c’è. Il «pensiero corto» è quello con cui ci dobbiamo confrontare. La «memoria dei pesci», anche. Cose di cui il Pd deve preoccuparsi. Che vuol dire, occuparsi prima. Subito. All’indicativo presente.
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