«Piove, governo Adro». La battuta è fin troppo facile. Ma le mille persone bagnate che hanno accompagnato, oggi, la mattinata tricolore si sono finalmente mobilitate, contro il Sole delle Alpi e anche contro le nuvole padane, e lo hanno fatto per la prima volta dopo tanti anni di silenzio di un centrosinistra troppo poco orgoglioso di sé e dei valori repubblicani che dovrebbe difendere prima di ogni altra cosa. Come se tutto quello che sta accadendo da vent'anni fosse normale. Tanti, erano, oggi in piazza. Tantissimi i ragazzi, anche per rispondere alla solita domanda: «dove sono i giovani?», perché forse oggi c'era un motivo per ritrovarsi. E ci si è ritrovati, tutti, dal Popolo Viola all'Udc, senza star lì troppo a chiedersi chi fosse il vicino di striscione. Con il tricolore e la Costituzione, per cercare di ricordare a tutti e prima di tutto a noi stessi che la sfida culturale (in questo caso, sottoculturale) va raccolta. E che la scuola di Adro deve essere un'occasione per rilanciare la scuola pubblica, a partire dal suo aggettivo. Perché la scuola è la società. E tutto ciò che le va contro, ci deve preoccupare. Parecchio.
Nel territorio di Adro, anche i posacenere hanno il Sole delle Alpi. E curiosamente compaiono un sacco di adesivi, in giro per la città, dello stemma che la Lega ha adottato, da molti anni, per rappresentare se stessa e la mitica Padania. Campeggiano sui cartelli stradali e sui pali della luce, questi adesivi elettorali (abusivi, ça va sans dire, di quell'abusivismo padano evidentemente non multabile), ma probabilmente anche quell'usanza risale all'antichità. Proprio come i Soli inscritti nelle 'o' di Adro che si trovano, in bella vista, sui cartelli dei giardini della scuola. O dobbiamo credere che anche quei simboli adesivi non si riferiscono alla Lega, ma sono stati messi da un nucleo di archeologi combattenti? Ed è solo un caso che compaiano in tutti i manifesti della Lega e nel simbolo che trovate sulla scheda elettorale?
Quando i giornalisti locali ti chiedono: «lei è contrario all'esposizione dei simboli di partiti politici nelle scuole?», ti viene da rispondere: «la risposta è già contenuta nella domanda». E, magari, anche: «saremo mica matti o fascisti?». Resta solo da chiedersi se a Brescia ci sia ancora un prefetto, perché se c'è si sta dimenticando di intervenire. E ciò costituisce un fatto di estrema gravità.
La legalità, anche a Adro, vale solo per gli altri. Uno schema che la Lega adotta dappertutto, anche quando si trova al governo del Paese. E quanto alla brillante idea di costruire un polo scolastico nuovo, per dedicarlo a Gianfranco Miglio, su un'area agricola (tra l'altro), segnalo che non è stato affatto regalato, perché il Comune ha ceduto aree e immobili delle scuole elementari e medie della città. Sopra, ci sarà spazio per un bel po' di villette. A pochi metri dal centro (con la 'o' con dentro il Sole, ovviamente).
Qualcuno sostiene, ancora e incredibilmente, che tutte queste cose distolgano lo sguardo da problemi ben più gravi. E che non vadano prese sul serio. Vero, ma solo in minima parte. Perché tra ordinanze, taglie, ronde e liste di proscrizione (quelle di prescrizione la Lega fa finta di non vederle), questo è un disegno. Che si combina benissimo con l'ottimo lavoro che qualche altro avversario della scuola sta portando avanti. Siede al ministero ed è di Brescia. Guarda caso.
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