A me viene un po’ da ridere, pensando ai Sette che non si schierano contro Tebe, ma con: ma non erano quelli con cui costruire la grande alleanza democratica?

L’Unità oggi riporta i loro nomi. Vediamoli, questi esponenti del centro con cui magari allearsi, a meno che ovviamente non si facciano comprare (tra virgolette ma anche senza).

Massimo Calearo (a cui Tabacci dà del voltagabbana, come se l’Api fosse un gruppo emerso dal voto dei cittadini…). Eletto con i voti del Pd, uscitone con Rutelli, ora Veltroni cerca di farlo rientrare (nell’Api?).

Giuseppe Drago. Presidente della Regione Sicilia più di dieci anni fa, condannato a tre anni e mezzo per peculato.

Calogero Mannino. Pare stia cercando una collocazione (in Parlamento o dove si può) per i figli. Ecco come funziona il ricambio generazionale.

Saverio Romano. Udc. Già indagato per mafia.

Giuseppe Ruvolo. Udc. L’uomo che aveva indagato su se stesso, dalla Commissione Antimafia alla Provincia di Agrigento, di cui era vicepresidente.

Bruno Cesario. Dal Pd all’Api. Deputato dal 2006, spiega: “Non devo l’elezione al Pd ma a padre Pio”. Miracoloso.

Michele Pisacane. Ha rotto con l’Udc perché la moglie non è stata nominata assessore in Campania (regione nella quale l’Udc governa già con B).

P.S.: pare che Polinice, per rimanere in tema, dopo un’estate in cui sono volati stracci, cognati e cucine, voterà la fiducia a Eteocle. Avanti così, fino allo squallore.

 

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