Non ho parlato della manifestazione della Fiom per non esprimere giudizi diversi da quelli della segreteria nazionale. Mi è venuto in mente, però, che l’anno scorso, quando Bersani si candidò alla segreteria del partito (Veltroni si sarebbe dimesso di lì a poco), così si espresse:
I lavoratori sono la forza del Pd. E potrebbero essere la sua. Sia chiaro, questo fronte non va abbandonato. «Per il 13 febbraio ho aderito alla mobilitazione dei metalmeccanici e del pubblico impiego. E non mi venissero a dire che sono filo-Cgil. Quando si parla con gli imprenditori ci vogliono le truppe. Se hai dietro un consenso e una proposta ragionevole allora gli industriali ti stimano, ti ascoltano. Se lecchi i piedi, non ti stimano e non ti ascoltano». Questa bandiera quindi non la molla. «Ma lo sapevate che Di Pietro aveva aderito allo sciopero nazionale della Cgil? E che il 13 sarà in piazza sia con i metalmeccanici sia con i dipendenti pubblici? Ma vi pare che il Pd si deve far togliere la rappresentanza dei lavoratori da Tonino?».
Oggi Bersani dice di non essere d’accordo.
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