Questa mattina l'Unità, che non aveva mai scritto una riga su Firenze, spara nel titolo un «Ci boicotti» che Renzi e Civati rivolgerebbero a Bersani. E non è vero, perché non lo pensiamo e non lo abbiamo mai detto. Anzi. La scelta di tenere il 6 novembre, in contemporanea con la nostra iniziativa, l'assemblea dei circoli del Pd, inizialmente prevista in altra data, è discutibile, ma noi siamo felici, perché un primo risultato l'abbiamo raggiunto: il Pd si è mobilitato come non mai per organizzarla.
Dalla provincia di Brescia, un coordinatore di circolo ci scrive:
«Oggi, per la prima volta, sono stato contattato dalla segreteria nazionale per sapere se sarò presente a roma il 6! Stanno chiamando tutti! Ma fate così paura tu e renzi? very compliments. Con tutto quello che c'è da fare chiamano tutti i coordinatori?!»
Dalla Sardegna ci fanno sapere che il rimborso per chi si recherà a Roma è salito (triplicato). Da Bergamo e da Caserta, qualcuno promette: verremo a Firenze e mandiamo anche due righe a Bersani per spiegargli il perché. Altri, «per senso di responsabilità», così scrivono, andranno a Roma, ma faranno notare la bizzarria della scelta di tenere l'assemblea proprio quel giorno.
Insomma, le Tre Giornate di Firenze hanno già portato a uno straordinario risultato: hanno accorciato le distanze tra la segreteria nazionale e la base diffusa del partito. E poi dicono che non lavoriamo per la ditta.
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