Poi, se dici che vanno 'rottamati', se la prendono. Però a Torino Profumo, il quasi candidato sindaco più amato dai torinesi, rinuncia. E a Napoli, Cantone, il magistrato che Veltroni aveva proposto senza primarie (!) come candidato del centrosinistra, declina. E a Bologna, dopo Cevenini, le maggiori chance di vittoria le ha Frascaroli (sostenuta da Vendola, così poi tutti parleranno della vittoria di Sel e della sconfitta del Pd…).
La prima reazione degli strateghi è quasi ovvia, nella sua totale banalità (che peraltro rivela tutti i retropensieri possibili e immaginabili): «a questo punto le primarie non è più il caso di farle». Davvero? Sai che novità!
La verità è che «a questo punto» bisogna trovare un candidato credibile. Parlerò di Torino, per sineddoche. E a Torino non c'è solo Profumo: c'è un'intera generazione che ha governato la città insieme a Chiamparino. Di Ilda Curti ho già detto, conosco bene anche Roberto Tricarico, mi pare che altri possano fare parte di una squadra all'altezza della sfida. Una squadra che abbiamo già visto 'giocare', in questi anni, e che ha dato gambe al progetto del sindaco che ha governato la città in questi anni.
«A questo punto» tocca a loro. Così come a Bologna tocca ai giovani trasformarsi, da presunti 'rottamatori' quali sono stati presentati, in carrozzieri, meccanici e verniciatori per rilanciare un dibattito parecchio involuto (anche a Bologna si attendeva un 'profumo', mentre serviva un 'progetto').
Sono giorni importanti per il nostro Paese. Cerchiamo di essere adeguati. Non affanniamoci alla ricerca di un deus ex machina, perché è la machina che ha dimostrato di funzionare molto male, in questi mesi. Ripariamola alla svelta. E vinciamo, perché vincere si può.
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