Andrea Civati, amico carissimo ma non parente, si candida a Varese. E noi con lui, non solo per motivi di omonimia.
Mi candido, a 25 anni, perché non voglio essere costretto a dire, magari fra qualche anno, “niente cambierà” e "sono tutti uguali". Come giovane voglio credere che la politica possa lavorare per il futuro di questo paese. Mi candido perché vorrei un’altra Varese. Ci hanno spiegato che la politica è tutta uguale. Uguale nel peggio. La politica, invece, può realizzare il cambiamento che aspettiamo da troppo tempo: io ci credo. È necessario, però, l’impegno di tutti: nessuno può e deve sentirsi escluso. Soprattutto i giovani devono partecipare a questa sfida, perché le decisioni di oggi peseranno sul loro domani.
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