Come promesso qualche giorno fa:
Comunicato stampa. Esponenti del Pd tra cui il consigliere regionale Giuseppe Civati e Carlo Monguzzi, candidato al comune di Milano, oggi hanno srotolato uno striscione davanti a uno stabile disabitato in Corso XXII Marzo. Obiettivo dell’iniziativa, come recitava la scritta riportata sullo striscione, largo tre metri, segnalare le case sfitte e chiedere l’istituzione di un’agenzia pubblica che ne promuova l’utilizzo contribuendo così a dare una prima risposta al problema casa e al caro affitti.
Lo stabile, fino al 2008 di proprietà del comune di Milano, è stato acquisito attraverso il sistema delle cartolarizzazioni da un gruppo bancario che ne sta curando la ristrutturazione e che salderà il conto con il comune non appena avrà realizzato la vendita degli appartamenti. Sullo striscione campeggiava la scritta “Qui potrebbe abitarci qualcuno. Case sfitte ai giovani. Subito un’agenzia per la casa a Milano”, messaggio che richiama la campagna lanciata dalla sinistra portoghese per denunciare le troppe case, pubbliche e private, inutilizzate.
“Lo stabile di XXII marzo è stato un bell’affare per i privati, molto meno per i giovani che in città arrivano a spendere fino a 5/600 euro per una stanza, molto di più per un piccolo appartamento – hanno denunciato gli esponenti del Pd. La nostra non è un’iniziativa per promuovere le occupazioni abusive, tutt’altro: si vuole invece denunciare come la giunta Moratti non abbia fatto nulla in questi anni e sostenere uno dei primi interventi che il centrosinistra metterà in pratica subito dopo aver vinto le elezioni. Il palazzo oggetto della nostra iniziativa è uno dei casi in cui il pubblico non è stato in grado di utilizzare al meglio nell’interesse di tutti il proprio patrimonio per risolvere quella che per molti giovani e non solo è una vera e propria emergenza. Il Pd ha calcolato che a Milano siano più di 70 mila gli appartamenti sfitti che se messi sul mercato potrebbero contribuire a far calare gli attuali prezzi, per molti inaccessibili. Serve subito un’Agenzia pubblica che promuova l’incontro tra domanda e offerta, come peraltro prevede la legge”.
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