Prima accusano falsamente Pisapia di un furto d'auto di trent'anni fa, poi sono costretti a registrare che Pisapia sventa un furto d'auto a una settimana dal ballottaggio.
Prima spiegano che hanno sbagliato i toni, poi ricominciano peggio di come avevano iniziato.
Prima si preoccupano di spiegare che bisogna tornare a parlare di Milano, poi passano due settimane a parlare (male) di Pisapia.
Prima propongono di portare i ministeri a Milano, poi litigano per una settimana tra di loro, perché non sono d'accordo nemmeno su quello.
Prima fanno di tutto per aumentare la tensione, con le accuse più inverosimili e gli attacchi frontali e le invenzioni più fantasiose e aggressive, poi accusano il pacatissimo avversario di creare tensione tra gli elettori.
Prima puntano tutto sull'Ecopass, poi spiegano che va abolito immediatamente. E anche la regolamentazione della sosta e magari anche le multe.
Prima sostengono che hanno sbagliato l'impostazione della campagna, poi spiegano che hanno sbagliato proprio il candidato, dimenticandosi che è il sindaco uscente con cui hanno governato per cinque anni.
Prima invitano Gigi D'Alessio, costringendo uno dei più 'tonici' (già famoso per il coro «senti che puzza scappano anche i cani») a promesse irripetibili, poi scoprono che il cantante non intende esibirsi, indispettito dalle polemiche leghiste e dagli sfottò di mezzo mondo.
Non so come andrà a finire, ma una campagna elettorale così era non era possibile inventarla. No, non lo era.
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