Giusto un anno fa scrivevo così. Le stesse cose. Ma gli anni passano, in questo Paese? Risponditore automatico: no. Ora però anche gli anni sono finiti. Ed è il momento di agire.

L'unica transizione che ci possiamo permettere (dopo vent'anni di transizione, che è da quando sono nato che c'è, la transizione) è rappresentata da qualche giorno di mare (e in ogni caso spazi aperti, perché la clausura dei palazzi della politica infiacchisce gli animi), un bel panorama, come quello che ora sto ammirando, sulla valle d'Itria (perché l'Italia è bellissima) e un buon libro, come Nel paese delle donne di Gioconda Belli (che è anche un programma politico, se si vuole).

Poi, quando si torna, si torna al governo. Fate il pieno e preparate la mappa. Questa volta ci si va insieme.

Dino Amenduni, che abita qui vicino, lo dice così:

‎«Ma cosa si aspetta a convocare le Primarie del centrosinistra? Una mossa del genere attiverebbe militanti ed elettori, sposterebbe l'asse del dibattito pubblico e politico a sinistra durante l'estate e soprattutto obbligherebbe la destra a inseguire e a prendere decisioni sotto pressione. Non c'è alcuna controindicazione».

E per noi non vale solo per il premier, vale anche per i parlamentari.

Perché c'è ancora il Porcellum, a proposito di anni che non passano.

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