Direttamente dall'antro di Trofonio, quello che succederà nei prossimi mesi:

Dopo la sconfitta con il Novara, Berlusconi si dimette.

 
Alfano, il Trota delle Libertà, riunisce tutti, da Calearo a Fini, da Cicchitto a Rutelli, costruisce un governo Casini e chiede l'astensione del Pd. E il Pd, che da mesi chiede di non votare, nonostante la destra sia precipitata nei sondaggi, gliel'accorda. Di Pietro no, e guadagna il 5% in una settimana.

Si prova a fare una legge elettorale che metta d'accordo tutti, un proporzionale con premio di maggioranza, preferenze, doppio turno, collegi uninominali, alla franco-tedesca e diritto di tribuna un po' per tutti, per il resto si traccheggia, sperando che ai mercati sia sufficiente ricordare cosa c'era prima. Con una avvertenza fondamentale: per ogni misura draconiana e impopolare, le colpe se le prende il Pd, come sempre.

 
Si arriva al voto tra un anno. Per la destra si candida Casini o Alfano (e Casini va a fare il presidente della Repubblica). E si ricomincia daccapo.

Bello, no?


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