Ci saranno molte persone, nella piazza della proposta, a Bologna, il 22 e 23 ottobre.

Ci sarà il palazzo nella piazza, per un confronto vero e aperto come non c'è mai stato, tra i due luoghi (comuni) più frequentati dalla politica italiana.

Ci saranno coppie che si confronteranno, perché vorremmo un'Italia dei "compagni di viaggio". Immaginate il presidente e il cittadino. Il giovane e l'anziano. L'economista e il precario. Il Nord e il Sud. Il piccolo comune e la grande metropoli.

Ci sarà il rating delle idee da votare e da promuovere, facendo salire quelle più condivisibili e efficaci. Ci sarà una startup delle buone proposte e delle idee più coraggiose, a cui daremo visibilità, perché a noi, quelli più giovani di noi, interessano parecchio.

Ci sarà un'alleanza non (solo) tra i partiti e le forze politiche, ma con la società civilissima che si manifesta ogni giorno, mentre il Paese va a rotoli.

Ci saranno le campagne per proseguire il lavoro, perché non sarà solo un evento, e altri appuntamenti da annunciare. Ci sarà, ad esempio, qualche settimana dopo, il palco rovesciato all'Aquila, con i politici, in platea, che ascoltano i cittadini, sul palco.

Ci saranno la riforma della politica e la democrazia, i casti della politica, l'ambiente e l'economia, il fisco e l'innovazione, con proposte chiare e forti, per dare una mossa all'Italia immobile che abbiamo ricevuto in eredità (e con una tassa di successione miliardaria).

Ci saranno il Vocabolario di Prossima Italia, l'indagine sui movimento che abbiamo chiamato Rosa dei venti, il Libretto arancione della mobilitazione e dell'insurrezione civica, il Camera Box per intervenire, ci sarà un cartone per portare a casa propria le idee e le proposte migliori.

Ci sarà uno slogan facile facile: pensa a quello che può fare il tuo Paese per te e, però, anche a quello che puoi fare tu per il tuo Paese. Perché il cambiamento può essere solo individuale e collettivo insieme.

Ci saranno quelli che credono nel cambiamento, e che vogliono interpretarlo, di persona, personalmente.

Ci sarà "il nostro tempo", quello che dobbiamo prenderci e quello che dobbiamo darci, perchè le cose, per cambiare, non devono durare in eterno.

E ci saremo anche noi, tutti insieme, in una festa della politica, come vorremmo che la politica fosse.

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