Sono un cultore (al limite del fanatismo) dei ricci da tempo (qui e qui alcune rapide testimonianze) e sono stato immediatamente colpito dal libro di Davide Mattiello, La mossa del riccio, che Add ha appena pubblicato e che trovate in libreria da qualche ora.
Il pamphlet è un impasto tra riflessioni di cultura politica e impegno civile in prima persona, che Mattiello racconta e nello stesso tempo interpreta, con tono visionario e insieme molto concreto, come è stata la sua esperienza di attore politico e sociale (e politico in quanto sociale) in questi anni, a Torino, soprattutto.
La frase del libro, per me, è:
La democrazia è cultura della sobrietà, del limite e della disciplina.
E, se volete, anche, con toni un po' enfatici, ma sinceri e credibili, come è stata "pressante" e "duratura" la sua iniziativa, negli ultimi anni:
La partecipazione democratica che vogliamo non è lo scatto iniziale con il quale ci si inalbera di fronte alle ingiustizie, è una condizione esistenziale permanente figlia della convivenza e madre di una ostinata responsabilità.
Perché le cose cambiano, cambiandole.
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