Tra le cose che inizio a non reggere più, e che mi (e ci) fanno perdere un sacco di tempo, ci sono riflessioni come queste (prontamente riprese dai professionisti del misunderstanding). In cui si cacano giudizi, senza nemmeno conoscere ciò di cui si sta parlando.

Sarà il caso di precisare per la milionesima volta che: a Bologna non si forma una corrente. Che a Bologna ci saranno tutte le sensibilità presenti nel Pd, e anche nel centrosinistra. E non ci saranno solo i partiti, ma anche i movimenti. Che non si punterà a dividere il Pd, o il centrosinistra (che tra l'altro nemmeno c'è, e non è certo colpa nostra) ma si cercherà di 'unire' l'uno e l'altro alla società italiana. E soprattutto ai più giovani, che non è che siano proprio entusiasti di quello che sta accadendo da qualche anno. E che si parlerà di «primarie vere», anche per i parlamentari (veri anche quelli). E che si discuterà di economia e di lavoro, di paesaggio e di cultura, di diritti civili e materiali. E che per noi la campagna elettorale è iniziata da un anno, dal momento che siamo stati quasi gli unici, per molti mesi, a chiedere le elezioni, mentre quasi tutti gli altri manovravano.

Nessun masochismo, dunque. Anzi. Una cosa nuova, bella e appassionata. Che andrebbe valutata per quello che è e che sarà, senza il solito snobismo (da masochisti) di una certa sinistra.

Come la prenderebbero, questi commentatori-che-però-fanno-anche-un-po'-di-politica, se scrivessi – come a loro capita in continuazione – che sono molto antipatici e portano anche un po' di sfortuna? Così, per capirci.

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