Con il dito medio di ordinanza, c'è da credergli: «Tosi è uno stronzo».
Non male nemmeno la chiosa: «Tosi è uno che ha portato nella Lega un sacco di fascisti, cosa che non potrà essere sopportata per molto».
Per anni hanno nascosto il dibattito interno, perché la Lega ce l'aveva duro, tutti insieme, all'unisono. Ed erano i giornalisti che si inventavano dissidi inesistenti, perché i celti si amano, tra loro.
Da qualche tempo, invece, è tutto così colorito e travolgente, che non può non essere apprezzato. Da noi, ad esempio, sono vent'anni che se ne danno di santa ragione, ma quando ci si attacca, in un'assemblea, non si cita nemmeno il cognome della persona di cui si sta parlando: è tutta una perifrasi democratica e un po' ipocrita.
Loro, loro no, loro si mandano proprio affanculo. Prima lo facevano con i terroni e con gli stranieri, ora lo fanno con i leghisti dell'altra corrente. L'evoluzione è notevole, se ci pensate.
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