In Consiglio regionale voteremo la nuova legge sui vitalizi martedì prossimo. Lo stesso è già accaduto quattro anni fa in Trentino, lo scorso anno in Emilia, qualche giorno fa in Sardegna e qualche ora fa in Liguria. In Toscana si stanno attrezzando, lo stesso stanno facendo in Puglia.
La campagna #novitalizi prosegue e chiedo a tutti di farmi pervenire notizie analoghe, perché sarebbe bello chiudere il 2011 con una iniziativa diffusa in tutto il territorio nazionale. E, mi raccomando, pressate chi ancora non si è mosso, che è il momento.
Per quanto riguarda il fatto spiacevole che tutti quelli che aboliscono i vitalizi o passano al contributivo, come tra poco probabilmente sarà chiesto a tutti i cittadini, lo fanno per i colleghi che saranno eletti nelle prossime legislature (e si conservano quindi il proprio vitalizio), una soluzione c’è, anche se probabilmente si può attuare solo come scelta volontaria.
Si può (e qui il soggetto che chiede potrebbe essere il partito o il gruppo parlamentare) chiedere ai parlamentari che andranno in pensione con i vitalizi, di rinunciare volontariamente alla parte di pensione eccedente a quanto percepirebbero se fosse calcolata per intero con il contributivo. L’eccedenza potrebbe andare a rimpolpare il famoso fondo perequativo intergenerazionale di cui abbiamo parlato a Bologna. Trattasi di atto di liberalità e insieme di una scelta politica, che il centrosinistra dovrebbe prendere, quindi, in seria considerazione.
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