L’assemblea natalizia del Pd è stata annullata. Una di quelle notizie che fanno proprio incazzare. Perché la sua convocazione era inverosimile, perché non c’era motivo di organizzarla così, perché fino a 48 ore fa non c’era nemmeno l’ordine del giorno, perché non c’era niente da decidere, perché da settembre non è più stata convocata nemmeno la direzione nazionale, perché si sapeva (si sapeva!) che i lavori parlamentari sarebbero proseguiti fino a sabato.

Lo abbiamo chiesto, formalmente e informalmente, di rinviarla. Non c’è stato verso: ci hanno confermato, ieri pomeriggio, l’impegno e abbiamo fatto tutti il biglietto. Biglietto che andrà rimborsato a tutti, e lo chiedo fin d’ora. Poi, come sempre, rinuncerò al rimborso, da politico. Ma i comuni iscritti e delegati non si meritano un’organizzazione così.

Nel 2011, le assemblee sconvocate sono più di quelle che si sono svolte davvero. E non stiamo parlando di numeri eccezionali. Due assemblee sconvocate, una sola ‘mantenuta’, in contraddizione con lo Statuto, per altro, che ne prevede due all’anno.

Da ultimo, vogliamo sapere fin d’ora a quanto ammontano i costi di questa assemblea andata deserta. I costi complessivi, comprensivi di tutto. Perché siamo un po’ stanchi delle cose fatte male. Sapendo di farle male, tra l’altro.

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