Una volta Adriano Sofri in un editoriale pubblicato da Repubblica, scrisse: «Non ho mai dimenticato un bello slogan dei provos prima del ’68, olandesi quelli: “Sentirsi come una bicicletta bianca su un’autostrada”».
A Verona, le biciclette sono gialle. E sono legate. E sono anonime, tanto che i giornali si sono chiesti se fosse uno scherzo o una pubblicità. Qualcuno ha pensato a Toronto, e a un’idea artistica. Poi, puntuale, è arrivata la rivendicazione. Sono una spia di quello che non va, e l’annuncio, anche, di quello che potrebbe esserci, di meglio, in città.
Si chiama guerrilla marketing, anche se è assolutamente pacifico e creativo. Ed è una cosa che in Italia sarebbe bello vedere più spesso.
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