Magistrale Ainis, oggi, sul Corriere.

È in questo vuoto che prospera il potere delle oligarchie, mentre gli iscritti ai partiti e ai sindacati sono senza voce. L’esperienza, d’altronde, è fin troppo eloquente: votazioni truccate, espulsioni contrarie allo statuto, congressi fantasma, iscrizioni fittizie. Non a caso il primo progetto di legge sui partiti fu depositato da don Sturzo nella I legislatura. Ma non è nemmeno un caso che nessun progetto sia mai approdato in porto: quando i riformatori coincidono con i riformati, ogni riforma naviga sempre in mare aperto. Ed è un bel guaio, perché l’autorità delle democrazie si regge sull’autorevolezza dei partiti politici. Sennonché dopo il caso Lusi, e il caso Penati, e i cento altri casi ancora nascosti sotto un’onda compiacente, la nave dei partiti adesso viaggia fra Scilla e Cariddi. O l’autoriforma, la riforma impossibile; o il naufragio elettorale.

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