Ho deciso, lancio anch’io la lista civica nazionale di Pippo Civati e degli amici suoi. Amici civici, s’intende.

Lo faccio, perché è di moda. E perché se non hai una lista civica, non sei nessuno, di questi tempi.

Pare che la facciano in tanti, da LCdM a Casini, che pare voglia rilanciare il Terzo Polo in senso civico. Se ne parla a sinistra con Emiliano, che ne discute con De Magistris e Vendola, e apre a Fli, perché tutti quelli che hanno fatto opposizione a Berlusconi, anche solo per qualche mese, possono fare al caso nostro. L’Unità oggi ne dà ampia informazione.

Leggo sul Corriere, per altro, che lo stesso Berlusconi sta pensando a una lista civica di homines novi (perché mi tornano alla mente gli anni del liceo?), dal momento che il Pdl rischia di avere meno voti che tessere (e non è una battuta).

Anche Tremonti si è attrezzato: la sua ipotetica lista, civica che più civica di così non si può, si chiamerebbe Futuro. Senza aggettivi. E speriamo senza previsioni, perché come oracolo non ha molto funzionato.

Da Livigno a Lampedusa è tutto un fiorire: il migliore simbolo è quello di Zamparini – sì, quello del Palermo – che ha fondato l’ineffabile Movimento per la gente, che si occupa soprattutto di Equitalia e di come fermarla. Con la gente, ovvio.

Su tutte queste nuove formazioni, vola veloce Passera, che cerca un nido confortevole sul più alto – e centrale, soprattutto – ramo dell’albero.

I partiti si presenteranno sotto mentite spoglie, alle prossime elezioni? Anche nel Pd qualcuno chiede un congresso. È Bettini, che ha immaginato il Pd di Veltroni e propone da qualche tempo di superare i partiti, per creare un unico contenitore. Un po’ civico, perché i partiti non bastano. Già.

Dalle Cinque Stelle di Grillo siamo così passati alle curiose costellazioni di forze politiche che cercano di ripensarsi, unendo diversamente i puntini.

Il problema è che però la lista civica nazionale, di cui noi parlammo parecchio tempo fa nel Libretto arancione, si basa su un equilibrio delicato. E ha una caratteristica, soprattutto: la lista civica, pensate un po’, dovrebbe essere civica, non guidata da politici che intendono ricollocarsi per perpetuarsi. E che sono stati parte della classe dirigente del Paese negli ultimi vent’anni.

Per questo la lista ciwica, con la ‘W’ sul simbolo, vincerà. Nell'”Area C” (di civico) non si potrà entrare con l’auto blu e con il vitalizio. Astenersi perdilegislature, parlamentari fin dai tempi di Giolitti, ministri e presidenti di questo e di quello. Avete già dato, vi abbiamo già dato. Ora si cambia.

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