Ne parla oggi la Stampa, e in qualche modo lo avevamo anticipato ieri.
Il documento citato nell’articolo fa parte dei tentativi di mediazione di cui si parlava e sottolinea alcuni elementi di una certa importanza: il fatto che il progetto low cost sia molto diverso da quello approvato nel 2003; che le critiche circa il rapporto tra costi e benefici non debbano comunque essere sottovalutate; che se si vuole davvero spostare il traffico dalla gomma al ferro, la linea ad alta velocità nella tratta Torino-Lione deve essere accompagnata da una nuova politica dei trasporti, come hanno fatto Austria e Svizzera; che all’indagine geognostica non può non essere affiancato il progetto del nodo di Torino e il problema dell’attraversamento della città.
Ecco, adesso i commentatori più seriali avranno compreso a cosa mi riferivo con il mio post.
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