Pieno sostegno alla candidatura a premier del segretario nazionale Pierluigi Bersani, ma senza commettere l’errore di presentarsi alle primarie di coalizione con due candidati del Pd.
L’ex presidente del Senato, Franco Marini non ha mancato di dare i suoi suggerimenti alla direzione regionale del partito che si è tenuta ieri a Pescara. Il vecchio leone è stato più esplicito con un riferimento diretto al suo ex collegio elettorale: «Per essere più chiari, non possiamo presentarci alle primarie con Renzi e Bersani, come è stato fatto in piccolo a Montesilvano».
Già, dove l’attuale sindaco Di Mattia, espressione dell’Idv, la spuntò alle primarie del centrosinistra proprio sfruttando la doppia proposta presentata dal Pd, che azzerò così in un colpo solo le sue bocche di fuoco. Storia vecchia se si pensa ai casi di Bari, Milano, Genova, Napoli…
Ma l’Abruzzo non ha più intenzione di sbagliare. Marini ha anche fatto riferimento al rinnovamento attuato dal partito dopo la brutta stagione delle inchieste giudiziarie: «Abbiamo un capogruppo in Regione e un segretario che hanno poco più di 30 anni». Lui, classe 1933, si è definito con grande umiltà una «riserva», senza chiarire quale sarà il suo futuro politico.
La sintesi fatta dal senatore Giovanni Legnini è questa: «Il Pd è molto preoccupato della situazione sociale del paese e della regione. Le primarie? Sono nel nostro statuto, se la legge elettorale non verrà cambiata varranno anche per i parlamentari, certo, come ha già detto il nostro segretario. Si sta lavorando ad una ipotesi di modifica sul modello espano-francese: liste bloccate e collegi. Se si dovesse fare in tempo a cambiare la legge, le primarie per la scelta dei parlamentari potrebbe anche essere evitata».
Si tratta di uno stralcio del Messaggero di oggi, edizione Abruzzo. Ieri la stessa cosa l’aveva dichiarata anche Rosy Bindi: primarie aperte sì, ma con un solo candidato del Piddì (che fa anche rima). E già in direzione, nel corso del dibattito, molti avevano inteso così l’«apertura» di Pierluigi Bersani: nessuna modifica statutaria, si faranno le primarie, e il candidato del Pd sarà Bersani. Punto.
Ora Marini parla del Paese partendo da quanto è accaduto a Montesilvano, che sembra una battuta di Crozza, ma non lo è.
Mi chiedo se ci stiamo prendendo in giro per l’ennesima volta (da notare anche il mirabile passaggio circa le primarie per i parlamentari, scongiurate dall’eventualità che arrivi una nuova legge elettorale, senza che vi sia alcun nesso logico) o se hanno capito male sia Bindi, sia Marini, sia gli altri big del Pd. Che vanno avanti così, come se nulla fosse accaduto.
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