Strano, vero? Il M5S è alle stelle in Veneto è dato al 26%. Lo ha scritto il Gazzettino, lo riprende oggi la Stampa.
Dalle stalle delle quote latte alle stelle della politica web, il passo è brevissimo: perché una componente consistente del voto alla Lega è sempre stata la contrapposizione al sistema, di cui poi la Lega ha fatto intrinsecamente parte, continuando però a rappresentarsi come forza esterna, di movimento, di popolo e di territorio: e i ministeri delocalizzati al Nord erano ben più di un indizio circa il cortocircuito che si era creato all’interno di una forza di governo perennemente all’opposizione.
«A sinistra non votiamo, di Monti siamo scettici, non resta che parcheggiarci su Grillo, in attesa che succeda qualcosa», riassume un importante imprenditore.
Ecco, vent’anni fa si «parcheggiarono» sulla Lega, oggi scelgono un altro movimento. Nel frattempo, ci si chiede come mai il Pd non sia più ‘aggressivo’ sul ‘territorio’. In vista dell’assemblea delle assemblee regionali che Bersani ha convocato a Milano a fine mese, sarà il caso di battere un colpo. Prima che sia troppo tardi. Come si disse vent’anni fa. E i protagonisti – parlo della nostra parte – erano gli stessi di oggi.
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