In questo momento non «sembro dare» né sto dando alcun sostegno ai candidati delle primarie (quali primarie?) del Pd (o del centrosinistra?).
Ho detto e ripetuto, da tre mesi a questa parte, che sono curioso di conoscere e, ove possibile, di discutere le regole, la coalizione che si formerà intorno a questa sfida e il sistema elettorale nella quale si inquadrerà.
L’ho fatto sui giornali, quando sono stato intervistato, ma l’ho fatto sia in direzione che in assemblea nazionale, a luglio, quando sarebbe stato opportuno discutere di questi piccoli particolari che paiono a molti senza alcuna importanza.
Questioni, invece, almeno per me, primarie più delle stesse primarie, mi pare di poter dire, all’insegna di quell’ovvietà che sembra mancare a molti commentatori e a molti fan di questo o di quello. Che scrivono nei titoli il contrario di quello che raccontano negli articoli.
Nel frattempo, come scrivevo giorni fa, in molti mi propongono ticket (di sola andata?) che per ora mi lusingano, ma non mi hanno convinto a prendere alcuna decisione. Oltre al ticket e alla stazione di partenza, per altro, mi piacerebbe capire qual è la destinazione dei progetti politici che mi e ci vengono proposti, ormai quotidianamente.
Nessuna illazione su di me è ammessa, in questo periodo, perché ho più a cuore il Pd e il centrosinistra (sempre che ancora esista) della candidatura di altri (o della mia). E mi piacerebbe vivere ancora in un Paese, come quasi tutti gli altri, in cui c’è una sinistra e una destra, e non tutti quanti a giocare a confonderle, sulla base di un calcolo elettorale o, peggio, politico.
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