Due notizie in sequenza.

Venerdì 5 ottobre, Repubblica Milano, pagina IX

Salta il ticket, Topamax e Keppra dovranno essere pagati
A carico dei malati i farmaci anti-epilessia

GIRO di vite sui farmaci per l’epilessia: il Topamax e il Keppra, i più comuni per prevenire le crisi, fino a settembre rientravano tra quelli per i quali i malati avevano diritto all’esenzione, pagando il ticket di uno-due euro. Meno di un mese fa il brevetto dei medicinali è scaduto, facendoli rientrare nelle “liste di trasparenza”, che permettono la produzione di farmaci equivalenti. Da qui, il cambiamento: chi ha bisogno del farmaco, pagando il ticket può acquistare solo il generico. Se invece non vuole cambiare — come raccomandato dalla stessa Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco — deve pagare di tasca propria la differenza, con un costo medio di 180 euro al mese. Senza che il Pirellone contribuisca. I generici sono farmaci equivalenti a quelli di marca e il medico può raccomandarli o meno: è il principio della “non sostituibilità”. Se il dottore vi si appella, il paziente deve usare il farmaco “griffato”: una scelta fatta soprattutto quando i generici sono appena entrati in produzione, o nel caso in cui i dosaggi siano molto complessi. Come nel caso del Topamax e del Keppra. Il 17 settembre l’Aifa è intervenuta: «Si raccomanda la non sostituibilità del farmaco assunto, indipendentemente dal fatto che sia brand o equivalente». In pratica, l’Agenzia ha suggerito ai medici di prescrivere lo stesso farmaco e, soprattutto, ha chiesto «che le autorità sanitarie territoriali non pongano a carico dell’assistito la differenza fra il prezzo più basso e il prezzo del farmaco previsto». Un invito a cui però il Pirellone ha risposto no: con una nota inviata a Federfarma il 19 settembre, la Regione ha definito la raccomandazione dell’Aifa solo «informativa ». «Anche quando è il medico stesso a raccomandare di usare i vecchi farmaci, la Regione dice che la differenza di prezzo deve essere a carico dell’assistito», attacca il consigliere pd Alessandro Alfieri. Con il collega Pippo Civati ha presentato un’interrogazione urgente: «Ci sono già arrivate molte segnalazioni da parte dei cittadini: la Regione deve ricominciare a contribuire».

Sabato 6 ottobre, Repubblica Milano, pagina IX

La retromarcia
La Regione pagherà i farmaci di marca contro l’epilessia

MARCIA indietro della Regione sui farmaci contro l’epilessia, i cui costi da metà settembre sono a carico dei pazienti: entro la prossima settimana sarà concluso un accordo per avviare la distribuzione dei farmaci negli ospedali e nelle farmacie territoriali. Il problema è nato a metà settembre, quando il brevetto di due medicinali è scaduto. Da qui, la produzione dei generici che, a costo inferiore, sono rimborsati dal ticket, a differenza di quelli di marca che diventano a carico dei pazienti, con un costo di 150 euro al mese. «L’epilessia — spiega Ettore Beghi, neurologo dell’Istituto Mario Negri — è una patologia che necessita di una terapia continua. Nel caso di terapie iniziate da tempo è sconsigliato cambiare il medicinale, passando dal medicinale di marca al relativo generico, perché anche una variazione minima potrebbe provocare scompensi». Una tesi sposata dall’Aifa, che il 17 settembre ha sottolineato la «non sostituibilità del farmaco» e ha chiesto alle Regioni di farsi carico della differenza di prezzo. La Lombardia inizialmente aveva rifiutato: ieri il ripensamento.
(a. c.)

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