Lo avevo previsto nei giorni scorsi: polemiche inutili e troppo rumore avrebbero preceduto un’assemblea nazionale tanto tesa in partenza quanto serena nelle conclusioni.
Il buon successo di OccupyPrimarie, che ha voluto rappresentare un forte sentimento di unità del Pd e del centrosinistra e insieme la necessità di discutere di politica prima che di schieramenti e di «carovane» (come il segretario le definì nel momento della sua candidatura, nell’ormai lontano mese di giugno), ci dice che c’è un’esigenza profonda di un dibattito trasparente, sobrio nei toni ma determinato nelle proposte e nelle proposizioni, che rimetta al centro della discussione quello che accade nel Paese e non solo nei comitati elettorali.
Oltre al cartone dell’imballaggio (e al cartonato provocatorio che avete visto in tutti i tg e sulle pagine web dei principali giornali), ci sono molte cose da dire e da fare, da qui alle elezioni politiche, e vale la pena di insistere, a mio modesto avviso.
Le regole vanno bene, come riconoscono tutti, anche coloro che si sono infuriati nei giorni scorsi. Nessun trucco, solo la volontà che le primarie siano aperte più che si può e altrettanto responsabili.
Solo un passaggio è veramente ostico: quello che prevede 18.000 firme di iscritti al Pd per presentarsi come candidati, una soglia che non sarebbe impossibile da raggiungere se non vi fosse solo una settimana di tempo per raccoglierle, queste firme. Un limite che andrà valutato nelle prossime ore, perché le regole definiscono la partita molto più di mille chiacchiere, come ho spesso ripetuto in queste settimane.
Oggi Bersani è stato efficace, soprattutto in un passaggio sull’Europa molto chiaro e netto (per andare oltre alle Alpi e politicamente anche oltre i Monti) e nel descrivere «il senso di Pigi per le primarie». Meno lo sono stati i soliti relatori, che non possono non intervenire (e vanno avanti così, da anni) e che hanno inevitabilmente fatto pubblicità positiva all’assente.
Ora ci sarà un’altra tappa con le altre forze della coalizione (ancora in via di definizione, a quanto è dato sapere) per definire compiutamente le regole e poi le primarie scatteranno ufficialmente il 15 ottobre, quando si saprà chi saranno i candidati e le candidate di questa competizione democratica.
Mi prenderò un giorno di pausa e di tranquillità casalinga, e ho parecchie idee da sottoporvi, ma nel frattempo vorrei sapere come la pensate. Perché i 25 e-lettori di questo blog sono i principali azionisti (any sense) di questa sfida. Del modo migliore per interpretarla, si intende. Pensando a quello che succederà di qui al 2013.
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