Monti dice agli investitori esteri che «non garantirà» dopo il voto di marzo. Il più classico degli «après moi le déluge» (agli ombrelli, probabilmente, penseranno Casini e Montezemolo).
Allo scetticismo del premier – che in questi mesi ha inanellato una serie di dichiarazioni contro i partiti e contro la politica italiana che nemmeno i 5 Stelle – è venuto il momento di rispondere con una grande campagna politica ed elettorale, che restituisca ai cittadini la possibilità di scegliere e di decidere. A cominciare dalle elezioni stesse, ed è per questo che insistiamo sulle primarie per i parlamentari: perché a noi piacerebbe eleggere parlamentari a progetto, che ‘adottino’ una iniziativa politica ben precisa e si impegnino a portarla a termine nel corso della prossima legislatura. Senza troppi giri di parole e senza ricorrere a puri slogan, ma costruendo un progetto plurale come deve essere quello che il Pd intende portare al governo.
Mancano cento giorni alla data del voto: è il caso di fare le cose bene. Anzi, nel migliore dei modi. E organizzarsi per rispondere non tanto a Monti, ma agli italiani. Perché i protagonisti sono loro, non dimentichiamolo nemmeno per un istante.
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