Come se si trattasse di un dottorato di storia delle filosofia (o di filosofia della storia), dopo un periodo a parlar solo di rottamazioni da tutte le parti, si fa un gran parlare, da alcuni giorni, di continuità e di discontinuità rispetto alla Lombardia di Formigoni, con una dialettica ancora più accesa della stessa questione dell’agenda Monti, di cui si parla a livello nazionale come se fosse il libro della Genesi.

Alcuni (anche tra i candidati) dicono che non tutto è stato fatto male, che non va demonizzato questo e quello, che anche tra i ciellini bisogna distinguere, perché ci sono anche le brave persone.

Di per sé, sono frasi ovvie, e banali: è ovvio che non si deve demonizzare nulla, e che non tutto quello che è stato fatto in Lombardia sia di per sé sbagliato.

Però, vorrei essere chiaro su un punto: in politica, bisogna dire chiaramente se si ha in mento qualcosa di diverso o se tutto sommato si pensa di andare avanti così, con qualche correzione e qualche aggiustamento. Non c’è verso: in Lombardia, per me, e per molti elettori, bisogna cambiare strada. Senza voltarsi troppo indietro. E senza perdersi in distinguo che non hanno ragione di esistere.

Non è questione di essere moderati o radicali, è questione di fare politica con un po’ di rigore: ho letto, nell’ultimo libro di Bruno Tabacci (Pensiero libero) parole pesantissime contro Formigoni e la Lega, contro la cultura politica che ha tenuto banco negli ultimi vent’anni della Lombardia, contro la gestione della Sanità e più in generale del potere, che fatico a trovare nelle dichiarazioni di molti esponenti di sinistra (o che almeno dicono di esserlo). E non penso che Tabacci sia diventato marxista, come i suoi divertentissimi sostenitori vorrebbero far (ironicamente) pensare.

Come nel caso dell’artificioso dissidio tra ciò che è civico e ciò che è politico, che mi pare si stia risolvendo in una fruttuosa collaborazione, come auspicavo, e non in una incredibile (e strumentalissima) contrapposizione, come auspicavano altri, anche su questo aspetto il centrosinistra che si candida a governare la regione deve essere

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti