Premessa d’obbligo: nonostante con Salvatore Vassallo e altri avessimo presentato una proposta per regolamentare le primarie per i parlamentari un anno fa, nessuno ci ha contattato per discutere il regolamento che sarà presentato in direzione lunedì. Lo dico senza acrimonia, ma solo per spiegare come mai mi trovo a scrivervi quanto segue.
Leggo che esisterebbe, nel regolamento allo studio della segreteria nazionale, una quota bloccata della lista, di cui disporrebbero il segretario nazionale e il vertice del partito (metto vertice perché non ho capito se sarà Bersani, la sua segreteria, la direzione o il caminetto, che se ci pensate è Natale e potrebbe essere acceso).
Una quota prevista anche nella bozza da noi presentata mesi fa, anche se in misura notevolmente minore rispetto a quella prevista in queste ore, da quanto si apprende dagli organi di stampa.
La domanda, però, è semplice semplice: chi sarà ospitato in quella quota? Perché a mio modo di vedere in quella quota, molto parziale rispetto al complesso della lista, dovrebbero trovare spazio solo esponenti che il Pd intende ‘ospitare’, che non hanno avuto modo di farsi conoscere dagli elettori e che sicuramente non avranno tempo di farlo tra Natale e Santo Stefano. E non, per capirci, parlamentari già in carica o esponenti del Pd stesso, che sarebbero individuati sulla base di motivi che non riesco sinceramente a comprendere.
Competenza e consenso non sono in alternativa tra loro: i politici si candidino tutti alle primarie. Farebbe bene anche a loro, soprattutto a chi non ha mai provato l’esperienza di una elezione diretta.
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