Parola di Flavio Tosi, sindaco di Verona (lo trovate oggi sulla Stampa).
Tosi spiega come e qualmente dopo le elezioni Lega e Pdl prenderanno due strade diverse. Anche perché i militanti leghisti (e forse lui per primo) l’alleanza «non l’hanno presa bene». Tosi spiega che con il Pdl «è un anno» che sono «fortemente divisi». E «salvo l’ipotesi, francamente improbabile, che si vinca», dice Tosi un po’ strumentalmente, la Lega andrà per i fatti suoi (che uno pensa: invece, se dovessero vincere, andrebbero insieme, che cosa volete che sia).
«Berlusconi non rappresenta il cambiamento» ammette Tosi. E questo ci riporta al famoso «modello Verona» che Maroni aveva sbandierato un po’ dappertutto, e che riprende nel suo libro, già citato, Il mio Nord. Più che di «modello Verona», anche questa volta si dovrebbe parlare di «modello Arcore», perché è sempre lì che si finisce. Proprio come quando c’era Bossi. Che per altro c’è ancora. Come sempre.
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