– Tesoro, mi apri?
– Ho cambiato la serratura, che cosa vuoi, ancora, da me?
– Sono venuto per restituirti l’Imu…
– Ah, certo.
– Davvero, fidati di me.
– Ancora? Ma se ti vedi ancora con quel tuo amico con cui mi avevi giurato non saresti più stato!
– Lo so, ma che ci vuoi fare, è un’alleanza che coltiviamo da anni!
– Non mi interessa: sono vent’anni che mi prometti le stesse cose, che ti appelli al mio buon cuore, che la spari sempre più grossa!
– Ma se ti ho anche scudato! Scudami tu, ti prego.
– Certo, come no?
– E se ti dicessi che ho smesso con la spesa pubblica, e che riduco il debito?
– Me lo hai promesso quando ci siamo conosciuti, e hai fatto il contrario. E io che ci sono cascata ogni volta…
– Ma sì, ma era colpa di chi non mi faceva lavorare, lo sai!
– No, non attacca, mi dispiace.
– Così festeggiamo le nozze d’argento, venticinque anni insieme!
– No, non voglio, non so più come ripetertelo. Con tutte le figure che mi hai fatto fare ultimamente, poi.
– Che ci vuoi fare, era un complotto, quello abbronzato, l’inchiavabile… pensa che mi hanno attaccato con gli F-35!
– E gli ufo?
– Con quelli, ti giuro, non mi alleo, promesso.
– E gli altri bellimbusti con cui ti accompagnavi, quello in canotta, quello con le camicie strane, quello con gli occhialini rossi?
– Ci sono ancora, ma li gestisco, tranquilla.
– Ogni volta lo stesso giro. No, vai a casa.
– Ti prego, tesoro, dammi solo una legislatura, un soffio di fiato, un attimo ancora…
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