Di questo periodo, fa piacere sentire che il consumo di suolo è diventato un tema prioritario per il dibattito politico nazionale. Quando a Bologna, nell’autunno del 2011, lo mettemmo tra le cinque cose da fare, molti lo presero come un diversivo.
Fa anche piacere che i sei temi referendari che presentammo al Pd l’estate scorsa, siano diventati così importanti: oltre al consumo di suolo, c’era la questione delle unioni civili, un quesito sulla corruzione, la patrimoniale per abbassare le tasse sul lavoro e sulla produzione, il reddito di cittadinanza e una riflessione sulle alleanze.
Tutte cose che sono diventate di una certa attualità, diciamo così.
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