Votare contro se stessi. Ho letto, come sempre, i millemila commenti al post qui sotto e li condivido pienamente. Soprattutto quelli più critici, e più delusi. Perché corrispondono al mio stato d’animo, e se ho deciso di fare quello che ho fatto, è solo per farvi capire come mi sento: perché è esattamente come vi sentite voi.
La mia posizione è questa:
E non è cambiata: anzi. Solo che non è passata nel gruppo e non sarebbe mai passata in aula. E la contraddizione -che ho fatto ‘esplodere’ – non è la mia, ma quella del gruppo del Pd.
Piuma scrive che è un giorno difficile per me. Ha ragione, ma non è un giorno difficile per me personalmente, o per i deputati che hanno fatto come me (quasi tutti quelli che avevano firmato la mozione Giachetti, per capirci), è un giorno difficile (l’ennesimo) per il centrosinistra.
Fin da ieri mattina ho segnalato ai nostri strateghi che il M5S sarebbe stato disponibile a votarla, la mozione Giachetti. Che avrebbe avuto la maggioranza in aula, se il Pd (non Civati) avesse votato a favore. Solo che sarebbe stata una maggioranza diversa da quella che sostiene il governo, e Brunetta e Gasparri e tutti gli altri erano stati chiari: se passa, si va a casa.
La questione su cui concentrarsi è questa: e non è una novità di ieri. E non è per calcolo che ve lo dico e scrivo, ma perché il Pd si è alleato con il Pdl. O si esce dal Pd o si esce da questa situazione. Siccome preferisco “la seconda che ho detto”, mi permetto di insistere. Perché solo se il Pd cambierà posizione, cambieranno le cose. Fino a quando insisterò, insisteremo? Lo valuteremo insieme, se vi andrà.
P.S.: chi scrive che mi sono adeguato e che l’ho fatto per opportunismo, non capisce molto della situazione. Sono “fuori dai giochi” (già) dal giorno in cui ho deciso di non votare per il Presidente della Repubblica che è stato ri-eletto e per il governo Letta. Le malizie di alcuni commentatori, perciò, le rifiuto nettamente. La vostra delusione invece – lo ripeto – è anche la mia.
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