Mi scrive Gabriele, che fa l’imprenditore non il sindacalista dei Cobas, segnalandomi un pezzo parecchio interessante (che proviene da qui).
Incredibile.
Più leggo questa tabella e più la ritengo davvero incredibile.
Parto dal valore medio di retribuzione oraria dei CEO (Chief executive officier), l’Italia è ampiamente in testa con 957 $/ora, seguito dalla Spagna con 792, mentre paesi con economie più sviluppate delle nostre sono molto indietro (Germania 546 $/h – Francia 551 $/h – Gran Bretagna 616 $/h), e comincio a non capire quale sia la ratio che regola queste retribuzioni.
Ma l’incredulità aumenta quando si cominciano a prendere in considerazione i dati centrali della tabella, quelli che paragonano un’ora di retribuzione del CEO con i giorni di retribuzione del dipendente medio e di quello più basso, ripeto ore contro giorni.
Tralasciando ogni considerazione di tipo etico (e ce ne sarebbero diverse da fare), quello che immediatamente salta all’occhio è certamente il fatto che le economie più sviluppate siano tutte nella parte bassa della tabella, mentre i paesi più in difficoltà (dalla crisi o da problemi strutturali del paese, tipo noi e la Spagna) si trovano nella parte più alta assieme a paesi dell’Europa dell’Est, che sono di fatto paesi in via di sviluppo, con retribuzioni molto più basse delle nostre e spesso con sistemi di welfare tutti da sviluppare.
La domanda che mi sorge spontanea è: ma i nostri manager sono davvero così più bravi dei colleghi francesi e tedeschi da meritarsi quasi il 100% in più di retribuzione, le nostre aziende sono più efficienti delle loro? E perché di fronte a questi guadagni così alti dei top manager, le retribuzioni medie e minime sono così basse rispetto agli altri paesi, e comunque non riusciamo ad essere competitivi sui mercati internazionali?
Chissà perché conosco diverse aziende in cui l’amministratore delegato guadagna poco di più della media dei suoi collaboratori (5 volte) che hanno sentito pochissimo gli effetti della crisi mondiale… non voglio dire che dipenda “soltanto” da questo, ma sicuramente dipende “anche” da questo.
Forse sarebbe il caso di farci una riflessione tutti insieme, soprattutto in un momento in cui tutti devono fare dei sacrifici. Forse un po’ più di uguaglianza, o se volete, un avvicinamento ai comportamenti delle economie più sviluppate, un’attenzione anche alle componenti etiche e morali della retribuzione non guasterebbe. Anzi.
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