In direzione tra qualche minuto chiederò:

Che si fissi una data, possibilmente nel corso di questa legislatura: il Congresso sarebbe già dovuto partire e terminare entro ottobre (così votammo a maggio). Rimango convinto che si debba fare il prima possibile.

Che, come ha scritto Barca, le regole non cambino in corsa, che non si facciano pasticci, e che l’accessibilità sia garantita a tutte e tutti, senza chiedere un obolo eccessivo (che i dieci euro li dovremmo dare noi per far partecipare gli elettori, questa volta).

Che la questione della separazione tra premier e segretario sia affidata alla proposta politica dei candidati e alla volontà degli elettori, non trattandosi – come ripeto da un secolo – di questione procedurale ma di questione intrinsecamente politica.

Che si possa iniziare a discutere di Pd, di governo e di Paese (soprattutto) liberamente e senza pregiudizi, senza richiami all’ordine e alla presunta linea del partito: perché un Congresso la linea la fa o la dovrebbe fare, e anche questo sarà stabilito dai nostri elettori e da chi vorrà partecipare.

A me sembra semplice e mi sembra che stiamo complicando le cose inutilmente da settimane. Vedremo se cambierà idea la maggioranza del Pd o se continueranno così. E da quello che so, proveranno a continuare così.

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