Leggo commenti entusiastici da parte dei nostri leader a favore della vittoria della Merkel.

C’è chi gode perché anche la Germania ricorrerà alla grande coalizione e c’è chi traduce simultaneamente in italiano il risultato tedesco, facendo paralleli molto scivolosi e molto imprecisi.

Ora, e lo dico a beneficio di chi ha viceguidato il partito in campagna elettorale, la Merkel le elezioni le ha stravinte. E la grande coalizione sarà un monocolore con un’aggiunta di socialdemocratici, non proprio felicissimi di fare il cameriere e non il cuoco, come si legge sui giornali di oggi. E la traduzione simultanea è che la sinistra riformista ha perso, ottenendo una percentuale da Pd, se proprio proprio. E che l’anno prossimo avremmo anche le elezioni europee, per dirla tutta. E noi saremmo i socialdemocratici, non la Cdu, giusto?

Oltretutto, Merkel ha vinto in ragione di un’immagine tetragona della Germania, che non è esattamente il miglior viatico per i Paesi mediterranei per uscire dalla crisi e dall’avvitamento.

E siccome la Germania ha anche parecchi seggi e una notevole influenza in Europa, tutto fa pensare che anche la prossima legislatura europea vedrà una predominanza dei moderati e dei conservatori.

Tutto ciò considerato, non mi pare ci sia moltissimo da festeggiare. Consiglierei almeno di contenere l’entusiasmo e di non immedesimarsi troppo. Non è proprio il caso.

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