Popolino teme l'arrivo del mostro di Düsseldorf, la prossima volta.
In effetti, ci sono cose che non si capiscono. Ce ne sono parecchie.
Per esempio, tutti dicono che sono contrari alle larghe intese (quasi tutti, diciamo), però non dicono quando dovrebbero finire queste larghe intese.
Tutti auspicano una riforma elettorale pronta all'uso, ma poi si avventurano in proposte – come quella del sindaco d'Italia – per le quali è necessaria una profonda revisione del testo costituzionale.
Tutti dichiarano che bisogna vincere ma nessuno vuole andare a votare o lo dichiara, con il risultato che non ci sarà proprio nulla da vincere, soprattutto se continueremo a stare sulle posizioni dei punti precedenti.
Tutti dicono no al proporzionale, ma il proporzionale – politicamente – lo stiamo facendo già, avendo a che fare con due Pdl e almeno tre Scelte civiche. Minoranze e pezzi di partito che reggono quella che è stata presentata come maggioranza politica coesa.
Mi chiedo perché nessuno lo chieda ai concorrenti al Congresso: perché a me pare che sia questo il quid, non nel senso di Alfano, ma nel senso più proprio del “che cosa”. Che poi sarebbe la politica.
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