L’intervento di Cuperlo di ieri sera ha sancito che il Pd, che prima non aveva una posizione, ora ne ha una sbagliata.
Salvare Cancellieri, definendo inopportuna la sua vicenda, augurandosi che si dimetta, sapendo che non lo fa e non lo farà, per poi confermare la fiducia all’esecutivo: un vero capolavoro.
Parole di disprezzo per la mia iniziativa – supportata da 15 parlamentari tra Camera e Senato – di chiedere che il Pd assumesse una sua posizione, un suo giudizio politico, accolte dai favori di un gruppo che non ha nascosto l’ostilità e dei firmatari della mozione che chiedeva chiarezza sulla Cancellieri.
A me dispiace non per me, ma per la questione di cui mi ero fatto interprete: Cancellieri rimarrà al suo posto, tra gli applausi di Cuperlo e di tre quarti del gruppo Pd.
Persone che non hanno votato Prodi e che nemmeno lo dicono, poi fanno lezioni di correttezza agli altri.
Il Pd si merita un altro gruppo dirigente. Persone che non facciano gli stronzi con le minoranze quando sanno di essere maggioranza (e quando sanno di avere la platea favorevole: che tristezza), che non facciano i prepotenti con chi non la pensa come loro, e tutto quello che gli dice chi comanda. Che non ti attacchino con palesi falsità nei congressi come chi non ha alcun interesse a riconoscere il valore del pluralismo, ma solo il richiamo all’ordine (un ordine che hanno stabilito loro). Parole ampollose per nascondere il nulla. Segnali di debolezza, di fragilità e di paura.
C’era chi ha fatto di tutto per portare il Pd a chiedere le dimissioni della Cancellieri (insistendo con tutti i mezzi a sua disposizione), e chi, dopo tanti giri di parole, ha chiesto il contrario. Hanno vinto questi ultimi, confortandosi tra di loro con un applauso straordinario, per festeggiare lo scampato pericolo.
All’insegna del detto “debole con i forti, forte con i deboli”, come il loro candidato. Veramente bello e democratico. Un bijou.
P.S.: avevo dichiarato anche nei giorni scorsi che non avremmo dovuto votare la mozione del M5s per tutta una serie di motivi, il primo dei quali è che nel testo si affermano cose che non sono accettabili, a cominciare dal richiamo a Ruby (citazione, per altro, dell’intervento di Brunetta in aula di due settimane fa). Non ho cambiato idea: mi dispiace rilevare che il Pd non abbia una propria presa di posizione, che equivale a un salvataggio tout court di tutto e tutti, e che abbia evitato di prendere in considerazione il nostro documento, che diceva cose precise e chiare. Sarà contento Cuperlo.
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